Il sud, dice qualcuno, è uno stato dell’anima, una condizione precaria e per questo privilegiata, che permette di avere una visione espansa delle cose degli uomini. Si tratta di quella condizione che consente di superare lo strato superficiale vuoto e rassicurante delle apparenze, per introdurci al cospetto dell’essenza, della semplice umanità. Così mi è sembrato lo Sponz Fest, una stazione sospesa, tra un cielo di stelle e la terra spopolata, un luogo provvisorio, nel quale l’essenza asciutta ed esatta delle cose si manifesta.
davvero magico Sponz Fest mi è sembrato pieno di poesia.
però i binari su cui si avventura più che a “sud” mi sembrano andare verso il confine, la frontiera, verso luoghi ignorati ma perfetti per avere una visione alternativa.